La calcolosi renale, in tutte le sue forme, può essere gestita in modo efficace, sia dal punto di vista delle procedure chirurgiche che da quello della terapia medica. Tuttavia essa può essere il sintomo di una patologia sottostante, di origine renale o, più generalmente, metabolica. Uno studio metabolico dovrebbe essere sempre effettuato per capire che cosa ha modificato quell’equilibrio tra inibitori e promotori della calcolosi. 

Una buona prassi che viene spesso consigliata dai nefrologi è quella di ripercorrere la storia familiare e controllare se siano presenti casi di calcolosi o patologie associate. 

Inoltre l’analisi accurata delle abitudini dietetiche può fornire indicazioni utili a stabilire se alimentazione e assunzione di liquidi siano alla base della patologia.

Accanto a questi i medici normalmente si avvalgono di esami obiettivi, di analisi di laboratorio (analisi spettrofotometrica sui calcoli, test ematochimici, la raccolta delle urine nelle 24 ore, analisi delle urine del mattino) e della diagnostica per immagini (ecografie e radiologica BDM).